Cenere vulcanica: il rischio nascosto per le comunità ai piedi del vulcano

Il paesaggio dominato da un vulcano è indubbiamente affascinante: attira visitatori, si organizzano tour guidati e si scattano innumerevoli fotografie. Tuttavia, cosa comporta realmente abitare nelle vicinanze di un vulcano? Se il vulcano è inattivo, i rischi sono relativamente contenuti, ma quando mostra segni di attività, come accade periodicamente all’Etna o ai Campi Flegrei, la situazione si fa più delicata. In primo luogo, si convive con la costante preoccupazione di una possibile eruzione.

Vulcani attivi in Italia

Oltre ai già menzionati Etna e Campi Flegrei, in Italia sono considerati attivi anche il Vesuvio, Ischia, Vulcano, Panarea, Lipari e numerosi altri che, pur essendo attualmente in fase di quiete, potrebbero risvegliarsi in futuro. Chi abita nelle immediate vicinanze di questi giganti naturali è ben consapevole che un’eruzione può verificarsi in qualsiasi momento, senza che vi sia la possibilità di prevederla con certezza.

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Prevedere con precisione un’eruzione vulcanica è paragonabile al tentativo di anticipare un terremoto: la scienza consente di individuare alcuni segnali premonitori, ma al momento non esiste un metodo infallibile di previsione. Tuttavia, grazie a un costante monitoraggio e all’analisi dei dati statistici, è possibile individuare tempestivamente eventuali fasi critiche e attivare le procedure di allerta.

La natura dell’eruzione dipende molto dalle caratteristiche specifiche di ciascun vulcano, motivo per cui la raccolta e l’interpretazione dei dati risultano fondamentali per formulare previsioni il più possibile attendibili. Non è soltanto la lava a destare preoccupazione: spesso il pericolo maggiore è rappresentato da elementi meno visibili e più insidiosi, come la cenere vulcanica.

Ceneri vulcaniche

Chi vive anche a diversi chilometri di distanza da un vulcano attivo racconta frequentemente di ritrovare cenere vulcanica all’interno della propria abitazione, persino in luoghi chiusi come armadi o pensili. Ma come fanno queste particelle a raggiungere distanze così elevate? La risposta risiede nella forza dei venti e nella dimensione delle particelle di cenere.

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Le particelle di cenere più grandi, secondo il Dipartimento di Protezione Civile, non rappresentano un pericolo significativo per la salute, anche se persistono nell’ambiente per lunghi periodi. Diverso è il discorso per le particelle più fini, inferiori ai 10 micron, che possono essere facilmente inalate e raggiungere i polmoni.

Queste polveri sottili possono causare fastidi respiratori anche in persone sane, ma costituiscono un rischio maggiore per chi soffre di patologie polmonari come enfisema o altre malattie respiratorie. Bambini, anziani e soggetti asmatici, se esposti ripetutamente alle ceneri vulcaniche, possono sviluppare problemi di salute anche a carico degli occhi e della cornea.

Precauzioni utili

Quando non è possibile trasferirsi altrove, è fondamentale adottare alcune precauzioni, specialmente per le persone più vulnerabili, ma utili per tutta la popolazione. Nei giorni in cui il vulcano manifesta attività, è consigliabile chiudere bene porte e finestre e rimanere all’interno delle abitazioni. Se si rende necessario uscire, è opportuno indossare una mascherina protettiva e limitare il tempo trascorso all’aperto.

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L’uso di occhiali protettivi può prevenire irritazioni o danni agli occhi causati dalla cenere. In caso di contatto oculare, è sufficiente risciacquare abbondantemente con acqua. Se la cenere penetra in casa o si deposita in spazi esterni come giardini, è importante rimuoverla con cautela, indossando sempre dispositivi di protezione.

Un metodo efficace per evitare che la cenere si disperda nuovamente nell’aria è quello di bagnarla, così da compattarla e facilitarne la raccolta. Tetti e grondaie nelle aree vulcaniche dovrebbero essere puliti regolarmente da personale specializzato, per prevenire accumuli pericolosi. Inoltre, la cenere raccolta deve essere smaltita correttamente, evitando di riversarla nelle reti fognarie, per non provocare intasamenti e danni ambientali.

Vivere vicino a un vulcano

In generale, la salute di chi risiede nelle aree vulcaniche è particolarmente a rischio per coloro che soffrono di patologie pregresse o appartengono a categorie fragili, come bambini e anziani. Anche animali domestici e coltivazioni possono subire conseguenze negative, per cui è necessario prestare attenzione anche a questi aspetti.

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La cenere può depositarsi su frutta e ortaggi, rendendo ancora più importante lavarli accuratamente prima del consumo, soprattutto se vengono mangiati crudi, per evitare l’ingestione accidentale di particelle nocive. Per quanto riguarda gli animali domestici, è opportuno proteggerli tenendoli in casa o in stalla durante le fasi di ricaduta delle ceneri.

Il foraggio e l’erba contaminati dalla cenere vulcanica non devono essere somministrati agli animali da allevamento. È necessario garantire loro alimenti puliti e sicuri, per evitare l’insorgenza di malattie. Vivere ai piedi di un vulcano è possibile, ma richiede attenzione costante e l’adozione di numerose precauzioni quotidiane per tutelare la salute propria, degli animali e dell’ambiente circostante.

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